Data la vitalità del quartiere e l'importanza di un progetto urbano in questa strada, l'associazione ha intrapreso un processo di pianificazione partecipativa. Attraverso una serie di attività e incontri, i cittadini sono stati coinvolti nel processo e hanno potuto esprimere i loro bisogni. Tutti i dati raccolti sono stati elaborati e sono diventati la base per il laboratorio di progettazione.

 Il risultato del workshop è stato un sistema di tre "zattere", allusione al passato: via San Martino era il porto della città quando il fiume Adige scorreva lungo l’attuale via Brennero, fino al 1858 quando il suo corso fu deviato.    

Le strutture fungono da punto di incontro per tutta la collettività che vive nel quartiere, dai bambini agli anziani. Sono scaffali, mobili, opere teatrali, palcoscenici per presentazioni di libri e così via: sono flessibili per adattarsi quando gli attori e le attività cambiano.